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Chiesa Matrice

La chiesa dell’Immacolata detta “Matrice” sorge su un importante punto della città, luogo d’incrocio di tre vie di comunicazione che conducono ai rispettivi quartieri. 

L’edificio sorge sul sito di una preesistente chiesa dedicata a S. Maria Cattolica, documentata già nel 1310 e di cui rimane soltanto una tela raffigurante la Madonna della Porta.  Più volte ampliata e gravemente danneggiata, nel XVI sec., fu ricostruita in seguito ad una donazione della principessa Giovanna Ruffo, divenendo una delle chiese più belle e più ricche di tutta la provincia reggina. 

Purtroppo nel tempo l’edificio subì notevoli danni i quali andarono a sommarsi a quelli causati dal disastroso terremoto del 1908. Passarono parecchi anni prima che la chiesa venisse ricostruita; i lavori vennero ultimati completamente solo negli anni 60.

Sulla facciata si possono notare, unici superstiti delle strutture precedenti, il colonnato marmoreo del pronao, formato da sei colonne joniche e la statua dell’Immacolata (XVII secolo).

La Chiesa, con pianta a croce latina, è divisa in tre navate, quella centrale è separata dalle due laterali da otto grosse colonne e le minori finiscono con due cappelle quadrangolari e la maggiore con un’abside poligonale. Il soffitto è a capriate in legno. 

L’Altare maggiore, in marmi policromi a intarsi, proviene da una Chiesa Scillese dei Padri Cappuccini. Dietro si trova un mosaico a tutta parete con la rappresentazione di un Angelo illuminato dallo Spirito Santo e, in basso, s’intravedono le case di Scilla. Nella navata a destra si può ammirare una scultura in marmo attribuita alla scuola del Bernini che raffigura San Pietro Apostolo. 

 

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