Il castello Ruffo di Scilla, talvolta noto anche come castello Ruffo di Calabria, è un’antica fortificazione situata sul promontorio scillèo, proteso sullo stretto di Messina.
La prima fortificazione della rupe di Scilla risale all’inizio del V secolo a.C., ma l‘opera di fortificazione dell’alto scoglio fu portata a termine dai successivi tiranni reggini, spesso impegnati in scontri con i pirati combattuti avvalendosi del porto fortificato appositamente costruito nella zona circostante, verso Punta Pacì, in un luogo inaccessibile dal lato opposto allo scoglio.
Nei secoli, data la posizione strategica conobbe vari passaggi di proprietà, nel terremoto del 1783 subì gravi danni ma, essendo divenuto nel 1808 proprietà demaniale dello Stato, fu ricostruito nel 1810.
L’edificio presenta una pianta irregolare con parti databili a diverse epoche ma che nel complesso conservano tutt’oggi la configurazione abbastanza omogenea di una fortezza dotata di cortine, torrioni e feritoie. L’ingresso è preceduto dal ponte che conduce all’edificio il cui ambiente principale è caratterizzato dal portale di pietra costruito con arco a sesto acuto, sui cui campeggiano lo stemma nobiliare dei Ruffo e la lapide che celebra il restauro del castello eseguito nel XVI secolo.
Oltrepassando l’androne a volta ribassata si apre un cortile, e da qui, percorrendo il grande scalone, si giunge all’ingresso della residenza. Questa è dotata di ampi saloni, essendo stata di proprietà di una delle più ricche e importanti casate del regno di Napoli.
Oggi è un importantissimo centro culturale, sede di incontri e mostre.