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Sant’Eufemia d’Aspromonte è un comune della Città Metropolitana di Reggio Calabria che sorge a 452 m. sul livello del mare, circa il 22% del suo territorio fa parte del Parco Nazionale dell’Aspromonte, di cui rappresenta una delle principali porte di accesso.

La sua è una posizione strategica, trovandosi a 10 Km di distanza sia dal mare che dalla montagna: vicinissimi i centri balneari quali Bagnara Calabra e Scilla, a due passi la località di Gambarie, ma anche la bellissima Pineta a 1200 metri sul livello del mare che il 29 Agosto del 1862 fu teatro dello storico ferimento di Giuseppe Garibaldi durante lo scontro con le truppe regolari e nella quale sorge, a memoria perenne, un mausoleo-ossario, che custodisce importanti cimeli.

Piuttosto incerte risultano essere le origini del paese. La presenza di tracce e di influssi greci nel dialetto, il toponimo Mistra, centro dell’antico abitato e nome di città greca, il culto per la protettrice Santa Eufemia Vergine e Martire, Santa originaria della Calcedonia, inducono a ritenere che i primi abitanti fossero greci.

Il centro si sviluppò per il sorgere di numerosi monasteri di monaci venuti in Calabria fin dal 368. Nei secoli successivi l’arrivo di numerosi gruppi di monaci basiliani favorì il sorgere di molti monasteri: di Sant’Oreste, Santa Eufemia, San Luca e San Bartolomeo, il più importante fra questi.  Un documento storico trovato nell’archivio di Stato di Napoli dall’eufemiese Antonio Melardi ne attesta l’esistenza già nel 1102.

Nel corso degli anni, il paese subì la violenza di numerosi sismi. Nel 1783, con le fortissime scosse del 5 e 7 febbraio, venne quasi completamente distrutto e quel poco rimasto e ricostruito venne spazzato via dal terremoto 28 dicembre 1908.

Gli eufemiesi furono allora aiutati dai milanesi, che costruirono numerosi gruppi di baracche e portarono soccorso in denaro e indumenti e costruirono una chiesa dedicata a Sant’Ambrogio.